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Naturale. 43

li del corpo, che il corpo non deve in ciò avere parte veruna. Pertanto quello Istinto propriamente altro non è, che un sentimento morale, che dall’animo nasce, e che viene da se stesso, senza che l’uomo vi faccia riflesso; poichè dalla natural costituzione dell’uomo, e non dal raziocinio deriva. Dai principj, che vengono dall’Istinto, potrebbonsi ricavare, e dedurre molte conseguenze, se la Ragione nostra non fosse stata da noi resa incapace di poter fare così certi, sicuri, ed evidenti raziocinj, che da tutto l’uman genere potessero essere compresi, e riconosciuti per veri, e che tutti gli uomini in particolare li potessero da se medesimi fare; siccome vediamo, che dell’Istinto interviene, il quale in tutti gli uomini opera egualmente, e con la medesima forza, talchè niuno ha bisogno di essere istrutto dall’altro intorno a quelle operazioni, che dall’Istinto provengono. Ma tra noi Cristiani la debilezza, ed impotenza della Ragione viene abbondevolmente compensata dalla forza della Rivelazione, Laonde venendo la Ragione di un Cristiano prima dall’Istinto, e poi dal lume del Vangelo chiarita, non possiamo per rispetto alla Legge di natura così agevolmente cadere in qualche errore.

La conchiusione di quello ragionamento si è, che quando si voglia, o si debba prescindere dalla Rivelazione, allora niun altro principio per conoscere, e rintracciare la Legge naturale rimane, che il solo naturale Istinto, ossia sentimento morale, il quale pochissime bensì, ma però sicure ed a tutto l’uman genere communi idee di certi precetti naturali ci suggerisce.