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Naturale. 37

presenti, e de’ futuri secoli: ma la Ragione, ossia l’Intelletto è diverso, e vario secondo la diversità delle nazioni, de’ tempi, de’ climi, e delle teste degli uomini. Quindi è, che in ciò, che ci viene dallo Istinto, tutti s’accordano, ed all’opposto in quello, che viene dalla Ragione, pochi convengono. Sicchè i principj possono essere certi, ma non certe le conseguenze, perchè quello, che alla vostra Ragione parrà certo, a quella di un altro parrà dubbioso, o falso. E sebbene voi siete così superbi, e vani, che vi lasciaste testè uscire di bocca, che male fanno quelle nazioni, e quelli uomini, i quali da qualunque delle vostre massime si discostano, e che mostrano con questo di non fare dell’umana Ragione il debito uso, nulla però di meno ognuno si riderà del vostro orgoglio, e della vostra sciocchezza, la quale vi fa credere, che voi abbiate sortito dalla natura una Ragione più illuminata, e più vasta degli altri, che da voi dissentiscono. Pensateci un poco voi, che volete parere cotanto ragionevoli, s’ella non sia una cosa del tutto contro Ragione il pretendere, che voi soli, e chi sente con voi, abbiate colto il vero, e che tutti gli altri s’abbiano attrappato l’errore. Chi vi ha insegnato a farvi giustizia da voi medesimi, ed a decidere così francamente in vostro favore? Non è ella questa una pazzia, non è ella una cosa, che repugna ad ogni buon raziocinio? E non basta quella mattezza sola per farvi perdere il credito in tutto il resto: poichè chi sarà colui, che possa prestar fede a chi

ha il cervello sì guasto, che non dubita di far-


si