giori. E tutta la posterità de’ futuri secoli gli avrà in eterno orrore, benchè niuno più abbia a temere la lor maladetta, ed esecranda rabbia. In somma tutte le nazioni in tutti i tempi hanno sempre generalmente amato la giustizia, la mansuetudine, l’onestà, la pietà, ed altre somiglianti virtù, e questo amore lo hanno portato con seco dalla natura, e non l’hanno nè succhiato dalle nutrici, nè imparato da’ maestri, nè appreso da’ lor maggiori. Sicchè chiara cosa è, che viene dall’Istinto naturale, che in tutti gli uomini, siccome in tutti gli animali opera egualmente, e colla medesima forza. Che se l’Istinto non fosse, niuna nazione s’accorderebbe coll’altra a biasimare certe cose, e certe azioni, ed a lodarne certe altre, nè i popoli delle passate età avrebbero potuto tirare ne’lor sentimenti i popoli, che son venuti dappoi, e che esistono a’nostri giorni, nè il figlio farebbe in ciò di concerto col padre, nè l’amico coll’altro, se questi giudizi sopra somiglianti azioni altronde, che dall‘Istinto venissero. Siccome noi manifestamente vediamo intervenire di certe altre azioni, lo esercizio o l’omissione delle quali non dipende punto dall’Istinto, poichè rispetto a queste sappiamo, che non pur le nazioni tra di loro discordano, e che altro si costuma di là, che di quà dal mare; ma ho anche inteso a raccontare da altri dotti pari vostri, che i vostri antenati differentemente da voi pensavano, ed agivano. E che voi stessi siete tra voi contrari, ed altramente insegna una fetta, ed altramente un’altra, e che altro sente la plebe,