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34 Della Legge

sione all’incontro è uno stato contro natura, e però straordinario. Ma però anche l’uomo crudele ama l’uomo mansueto: e la cagione di questo si è, che quando è crudele, egli lo è per una forte passione, e quando ama in altri la mansuetudine, egli giudica allora non secondo la sua passione; ma secondo l’Istinto. Anche l’ingiusto ama il giusto, e la ragione si è, che a far l’ingiustizia, vien sospinto dalla passione, ad amare il giusto, vien mosso dal naturale Istinto. E se l’Istinto non fosse qualche cosa di reale, nè avesse alcun imperio su l’uomo, l’ingiusto niun motivo avrebbe di amare nell’animo suo l’altrui giustizia, nè il crudele di venerare l’altrui mansuetudine, ed umanità. Noi veggiamo, che l’amore dell’ingiusto, e del crudele si estende anche verso quelle persone giuste, ed umane, dalle quali non vi è mezzo di sperare bene veruno, o perchè sono morte, o perchè per altra cagione non si possa con esse avere commercio. Noi abbiamo stima, e venerazione verso un morto che ci venga descritto per amatore della giustizia, anche in quel medesimo momento, che noi fossimo per avventura occupati o a meditare, o ad eseguire un atto ingiusto. Noi concepiamo aborrimento verso coloro, dei quali ci vengono narrati i fatti inumani e spietati, anche nel tempo istesso, che di tale canaglia nulla più abbiamo da temere. Noi odiamo di un odio immenso, e voi pure vi unite con noi a biasimare, e maledire quelle bestie, e furie Spagnuole, che così spietatamente hanno incrudelito contro i nostri innocenti, e sciagurati mag-


giori.