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DELLA MANIERA DI TRATTARE |
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rare addosso, e per poter vendere a più alto
prezzo i loro spergiurj a misura, che si fossero
resi più robusti, e più costanti nel tollerare
ogni dolore. Quello che allora costumavano
di fare le nazioni intere, perchè non
lo potrà oggidì per la stessa maniera fare uno
scellerato, ed un delinquente, il quale già prevede
il male, che gli deve venire addosso?
Si ha dunque da lasciar correre un ribaldo,
ed un delinquente, perchè ha avuto il coraggio
di sostenere la tortura; si ha all’ incontro
da punire uno innocente, perchè non gli
è bastato l’ animo di sopportare que’ crudeli
tormenti? Giacchè alla tortura non si può
venire, se non che dopo avere scoperto de’
gravi indicj contro il reo, egli è molto meglio
il dettargli secondo le circostanze una qualche
pena estraordinaria, e l'assolverlo dall’ordinaria,
quando altre prove non si possano contra
di lui avere, che il servirsi della tortura,
la quale sempre è crudele, ed inumana,
perchè potrebbe forse obbligarlo a confessare,
benchè fosse interamente innocente. Ed è cosa
più prudente, più equa, e più umana il
lasciar andare dieci rei non del tutto giusta
il merito loro puniti, che il gastigare
indebitamente un solo innocente meschinello. Che
iniquità non è poi anche quella di dar la tortura
ad un testimonio complice del delitto, il
quale contro il suo compagno abbia fatta
testimonianza? Gli stolti e barbari Giudici
vogliono, che la tortura in tale caso sia necessaria
per vedere, se il testimonio correo del