sì debili, e così poco atti a sopportare il
dolor della tortura, che confessano piuttosto
come testimoni quello, che non sanno, e
come rei quello, che non si sono mai sognati
di fare, che di sofferire lunga pezza i
tormenti, ed amano meglio tirarsi addosso, col
confessare un delitto da essi non mai commesso,
un gastigo ancor lontano, che patire
il dolor presente. Altri all’ incontro sono così
forti, e robusti, così usati al dolore, che
resistono ad ogni tormento, e trovano per questa
via il modo di scampare ogni qualunque
pena, quantunque avessero commesso il più
enorme delitto. Questi tali non solamente vanno
via impuniti per li loro proprj delitti; ma
sono anche capaci di accusare falsamente un
innocente, e di sostenere in prova del loro
detto ogni sorta di tortura. Eliano racconta
nel libro settimo capo decimottavo della sua
Storia, che gli Egiziani erano capaci, ed
assueffatti a sostenere ogni tormento, ed a
sofferire ogni dolore. Ciò viene confermato da
Ammiano Marcellino al capo 22. E la stessa
bravura veniva altre volte attribuita anche
alla Nazione Spagnuola, come fa vedere
Ruperto in Valerium Maxim. Lib. 3. cap. 3. Lo
Scoliaste di Perseo dice alla satira sesta v. 77.
che i Cappadoci s'accustumavano fino dalla
fanciullezza a resistere ad ogni tormento, e
ch’ essi si davano la tortura l’uno all’ altro
per rendersi capaci di sostenere quelle pene,
che si sarebbero nel progresso della loro vita
a forza di false testimonianze potuto forse ti-