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132 DELLA MANIERA DI TRATTARE

ti: allora l'attore deve soccombere, quando per altro modo non provi la sua azione, benchè in effetto non gliene fosse stata fatta la restituzione. La differenza di questa consiste nell’ avere il reo cominciato la sua risposta con una negativa, la quale fa, che la risposta è tutta negativa, e però o tutta convenga approvarla, o rifiutarla tutta. Questa è una dottrina, che viene comunemente insegnata da tutti i Dottori pratici, e che ne' fori senza contrasto è ricevuta. Ma ella è però una dottrina falsa, cabalistica, e che tende ad ingannare gli uomini ingenui, e sinceri, e protegge all’ incontro la malizia de' cattivi. Quando un briccone risponde: io non ho ricevuto i mille fiorini, se non ne ho anche fatta la restituzione, l'attore è in necessità di pro- vare di avere al reo dati i mille fiorini, quantunque vero non sia, che poi gli siano stati restituiti. Se un povero, semplice, e sincero galantuomo rispondendo confessa, che gli avea ricevuti, ma che poi gli ha resi al creditore, l'attore è libero da ogni altra prova, e quando il rispondente non possa provare la restituzione, egli deve per cagione della sua sincera risposta pagare di bel nuovo i mille fiorini da lui già prima pagati. Or non è egli questo un volere introdurre, e proteggere la furfanteria, e non è egli un voler pretendere, che tutti gli uomini, che vengono in giudizio, abbiano ad essere furbi, birbanti, impostori, e degni della galera? Ma un Giudice di mente, onesto, e prudente lascia, che i Signori Legisti gracchino a posta loro, e che scrivano quello che vo-


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