Pagina:Pilati - Ragionamenti intorno la legge naturale e civile, 1766.djvu/124

120 DELLA MANIERA DI TRATTARE

bri, di Bynkershoeckio, e di Noodt. Da questi egli imparerà la critica legale, che insegna a conoscere il vero via dal falso, ed a distinguere il corretto dal guasto. Dagli stessi apprenderà egli ancora la vera maniera d’interpretare le leggi, ossia tutta l’arte Hermeneutica: i medesimi gli faranno venire la voglia di dare anche una scorsa alle opere di Giacomo Gothofredo, di Brissonio, di Schultingio, di Balduino, Charonda, Contio, Giphanio, Merillio, Eraldo, Brummero, Averanio, e di tanti altri Giureconsulti, le opere de’ quali, quando vengano con giudizio, con ordine, e con moderazione lette, un gran giovamento, ed una gran cognizione arrecano ad ogni legale. Ma dissi, che vogliono essere con moderazione lette, perchè non si ha poi da perdere tutto il tempo dietro alle opere di costoro, nè tutto lo studio deve essere solamente teorico, poiché le teoria senza la pratica è una mera erudizione, che niente giova, e che non rende altrui degno del nome di Giureconsulto. E però quando da questi autori si abbia cavata quella cognizione, che sia bastevole per poter distinguere le leggi, di cui ci possiamo servire, da quelle, che per qualunque sia cagione non si possono adoperare; e che inoltre si sia acquistata la vera maniera d’interpretar le leggi usuali, e che finalmente si sia arrivato a conoscere lo spirito delle Leggi Romane, allora vuolsi far punto, e passare allo studio pratico con aver però cura di non perdere mai le cognizioni teoriche. L’altra classe de’ Giuristi viene composta da' puri Pratici, i quali allo studio della Teorica Giurisprudenza o troppo poco, o certamente non


in