Pagina:Pilati - Ragionamenti intorno la legge naturale e civile, 1766.djvu/121


LE LEGGI ROMANE. 117

glio per ora, che ogni altro libro, potranno servire gli Elementi del Giure Civile secondo l'ordine delle Istituzioni dell' Eineccio, ed il comento sopra i quattro Libri delie Istituzioni di Arnoldo Vinnio. La sola opera dell' Eineccio non basta, perchè questo autore è troppo succinto, e dice troppo in troppo poche parole. Sicché vuolsi adoperare ancora il suaccennato comento di Vinnio, che è diffuso, chiaro, di buoni principi, e di buona dottrina ripieno. Altri autori non vorrei io, che nissun giovane prendesse per le mani: poiché in questi due tutto quello, che di bello e buono da altri buoni autori fu detto, già si ritrova. Ed oltre che la copia de' libri reca confusione nel capo di chiunque non sia molto avanti nella disciplina legale, egli avviene il più delle volte, che i giovani piuttosto in pessimi, che non dirò in buoni, ma solamente in mediocri scrittori s'abbattano. E se questo succede, si guastano, e restan guastati per sempre, poiché rari sono coloro, che de' loro errori s’avveggano, ed abbiano di pentirsene, e di liberarsene il coraggio. Siccome poi lo studio delle Istituzioni è per se facile, e breve, purché con buon ordine, e su gli addittati autori venga fatto, così chi non è di troppo lento, e corto ingegno può con quello accoppiare anche lo studio delle Antichità Romane, delle quali procurerà di acquistarsi tanta cognizione, quanta sia necessaria per intendere le Leggi Romane, le Costituzioni de’ vecchi Imperadori, e le interpretazioni, sentenze, e dottrine de' vecchi Giureconsulti Romani, dalle opere de' quali noi sappiamo, che furon per ordine di Giustiniano cavate, e formate la più parte delle Leg-


H 3 gi,