poi, sono state ricevute nel foro, e che altri errori,
ed altre false opinioni in infinito numero
han partorito. Quindi son nati tanti Comenti,
Decisioni, Trattati, Consulti, per la sterminata
copia de’ quali non potrà mancare mai ad un
diligente Avvocato l'autorità di un qualche
Dottore, che abbia trattato il caso in terminis
terminabilibus, per sostenere con quella qualunque
sua irragionevole pretesa. Quindi deriva quella
barbarie, e quella stolidezza comune a quasi
tutti noi altri Giuristi, la quale fa, che niun
goffo, niun scimunito, niun pappagallo, niun’ oca
ci è, purchè abbia l’ardire di comparire in iscena
con qualche suo stampato scrittabolo, a cui
non venga fatto l'onore di essere poi ne’ consulti,
e nelle sentenze citato da mille altri Giudici,
ed Avvocati, ogniqualvolta si trovi nell’opera
sua qualche passo che cada in acconcio di ciò
che vuol sostenere il suo stordito Copista.
Quindi è nato ancora che niun studia il testo istesso:
e che dopo aver sentito un anno, o due strillare
un qualche Ripetente sopra i quattro Libri
delle Istitutioni, la maggior parte degli studiofi
si fanno graduare, e vanno a casa a fare i Dottori,
ed i Consulenti, altra pena non togliendosi
allora che di andar cercando per gl’Indici , e
Repertorj il caso, che hanno per avventura per
le mani, facendo nota, e pompa di quanti autori
sanno in lor favore allegare, senza sapere per
altro addurre la minima ragione in favore del
loro Cliente. Il Cardinal de Luca , cui
pienamente nota era l’ignoranza, la barbarie, e
l'indicibile stupidità di costoro, non cessa di
sgridarli nelle opere sue, e di dare loro delle buo-