camente per errore de’ Compilatori; e quando essa
venga riposta nel suo debito luogo, allora ella
non ritiene più quel senso, che comunemente
attribuito le viene. Cajo, che autore è di quella
Legge, altro non intendeva di dire, se non che
quasi impossibile essere sul fatto il transigere senza
qualche danno dell’una, o dell'altra parte,
quando non si siano prima vedute le parole del
testamento. Ma non era già la sua intenzione
d’insegnare, che una tal transazione non possa di
ragione sussistere, quando essa altramenti fatta
sia con tutta la buona fede. E però questo testo
di Cajo ha solamente da servir per prologo
al titolo Quemadmodum tabulæe test. aper. e non
appartiene punto al titolo de Transactionibus,
come i più illuminati Dottori de' nostri tempi
hanno ad evidenza provato. (a)
Ma vi è di peggio ancora. L'essere le Leggi
così mal connesse, e poste fuori del debito
ordine è spesse volte cagione, che quella Legge,
la quale secondo la mente del suo autore, e
secondo l'intenzione degli stessi Compilatori dovrebbe
contenere una proposizione negativa, viene
tutto all’opposto a fare una affirmativa, e così
viceversa. Ci serva d’esempio la Lege 25. D. de
Pactis. Questa a prenderla, com'essa giace, ci dà
ad intendere, che il patto d’un correo possa gio-
(a) Cujac ad L. 1. D. de Transact. Balduin. in Justin.
lib. 3. pag. 1149. Tom.1. Jurispr. Rom. et Att. Ant. Faber.
National. ad L. 6. D. de Transact. Noodt Julius Paulus
c. 7. Idem de Pact. et Trans. c. 18. Strauchius ad 50. Dec.
Exer. 4. c. 1. n. 6. Schuthing. de Transact. Super Controv. ex
Test. ort. Georg. Beyer. in Posit. ad Dig. Pas. 110. Sam.
Coccej. in Jur. Controv. lib. 29. tit. 3. qu. 3.