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In proposito dell’etimologia del vocabolo Stinche, della quale abbiamo già tenuto discorso nella Nota prima del Capitolo II, aggiungeremo, che il Vocabolario della Lingua Italiana (edizione di Bologna 1828) riporta alta voce Stinca il seguente passo di Matteo Villani lib. VIII, cap. 105: Più altre terre poste in fortissimi luoghi in sulla stinca della Montagna; ed aggiunge: Voce antiquata. Pare che vaglia lo stesso che cima o schiena, latinamente clivus, jugum.
Anche il Menagio (Origini della Lingua Italiana) riporta il surriferito passo del Villani; ma egli crede che voglia dire il mezzo del colle, ovvero la gamba della Montagna, e sia stinca lo stesso che stinco. Io peraltro son sempre della prima già emessa opinione, e sto col Du Cange e coi Compilatori del Vocabolario sopra citato: e tanto meno poi non faccio conto alcuno di quello che dice il Ferrari colle seguenti parole riportate pur dallo stesso Menagio: Carcer Florentiae Stinchae a castro ejus nominis: quo expugnato, captivi in novum eum carcerem primo conjecti appellationem peperere: id autem castrum fortasse sic dictum quod plurium tibiarum ossa in moliendis fundamentis reperta sint; perciocchè da quel fortasse sic dictum rilevasi chiaramente che tuttociò non è se non che una sua semplice congettura, non appoggiata a nissun fatto o dato certo. Castello delle Stinche vuol dunque dire Castello delle vette, ovvero Castello situato fra vette, cioè in luogo montuoso.
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