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CAPITOLO VII.

Varie ricordanze Istoriche.



Essendomi addossato l’incarico di scrivere l’illustrazione di quest’antico edifizio, quando la maggior parte di esso era già stata demolita, non farà maraviglia ai lettori, se non abbia io potuto dar che pochi cenni intorno al medesimo, avendone pochissimo parlato gli Storici Fiorentini, e quel tanto per incidenza, pochissimo gli antiquarj e gli illustratori dei vetusti edifizj della città nostra. Il raccorre notizie dagli Archivj, che si chiamano pubblici, non è una cosa cotanto facile e piana: d’altronde quello di essi che avrebbe potuto somministrare abbondanti materiali, andò per incuria miseramente perduto, come ho raccontato nel precedente Capitolo. Le tradizioni poi, essendo bene spesso incerte e non sempre concordi, vogliono esser ricevute con cautela e parsimonia. Quindi è che darò termine alla prima parte di questo mio Discorso, riportando alquanti fatti istorici, che hanno una qualche relazione col presente argomento.

È da sapersi che quei disgraziati Pisani, i quali restarono prigionieri dei Fiorentini nella famosa vittoria, che i secondi riportaron sui primi il dì 28 Luglio 1364, per la quale fu stabilita la corsa del palio nel giorno di S. Vittorio, furon rinchiusi in queste medesime carceri delle Stinche, ove molti finirono la loro vita. E quei prigionieri son quelli che furon poi condannati