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un venerando vecchio1, vestito in abito senatorio in atto di porger limosina a’ carcerati, mentre Gesù Cristo nostro Signore, che è figurato presente ed in istato glorioso, colla venerabil sua mano benedice quella elemosina. In aria vedonsi alcuni Angioletti che osservano quella pia azione; e nella parte di questa bella storia, che risponde più vicina all’occhio, vedesi un uomo in piedi, civilmente vestito, in positura grave e in atto di guardare chi lo mira, e questo è il ritratto al naturale e bellissimo dello stesso pittore. Nelle bande di fuori del Tabernacolo sono due figure di Sante.

Prima di far la descrizione di quello che Giovanni dipinse nell’altro Tabernacolo che restava, come dissi dalla parte del Canto agli Aranci, è da sapersi, per la maggiore intelligenza di esso, che era antica usanza del Magistrato de’ Buonuomini delle Stinche nelle tre Solennità del Natale, della Resurrezione e di S. Giovan Batista, il liberare molti prigioni per debito, e tanto questi che quelli de’ Buonuomini di S. Buonaventura unire nello stesso luogo delle Stinche, e quindi mandarli a offerta con rami d’olivo in mano, alla Chiesa di S. Giovanni. Quelli poi che tal benefizio conseguivano nella Pasqua dì Resurrezione, da S. Giovanni tornavansene al Palazzo del Bargello, e da’ Buonuomini di S. Bonaventura erano pure processionalmente ac-

    la strada si sentì un rumore di fischiate contro la persona de’ birri, che mai il maggiore; e Giovanni posto in libertà se n’andò a godersi la burla fatta, sotto le loggie con quei gentiluomini, mentre i birri svergognati e confusi dieder volta addietro».

  1. Dal Cinelli nelle Bellezze di Firenze pag. 392, sappiamo che questo è il ritratto del Senatore Girolamo Morelli.