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latati — e godo anche che tu abbia quasi finito di pagare la Bibbia. Dimmi anche qualche cosa dei nostri interessi. Nell’album vedrò di fare qualche vedutina per ammazzare qualche giornata di noia, che ogni tanto ne vengono. Sto preparandoti la pianta di Montanara col campo e così tu vedrai più facilmente soddisfatto il tuo desiderio e potrai anche soddisfare qualcun altro. Addio, stai bene. — Abbi pazienza se ieri non ti potei scrivere, e veramente m’interessava, ma ti dico che durai fatica a leggere la tua lettera. Dimmi che cosa dicono la mamma e il babbo. — Saluta Palmiro e il Conti.

Tuo Fratello Alarico.



Montanara, 19 Maggio 48.


Mio caro fratello,

Dal 15 fino ad ora ho ricevuto da te quattro lettere alle quali mi accingo a rispondere stando a giacere su pochissima paglia in uno stanzonaccio stato fin qui albergo di piattole, topi e credo anche di cimici per l’indizio di certe cacature torno torno ai buchi. Son mezzo morto dal sonno perchè abbiamo passato 24 ore interissime ritti con una dirotta pioggia finissima e continua che ci ha penetrato fino alle midolla. Figurati che stamani quando sono andato per mettermi il sacco non mi è riuscito infilarmi la cappa perchè le maniche eran tanto strettite che non mi entravano. Ora mi son mutato tutto e non sento più quel diaccio che m’intirizziva. Avessi sentito gocciolarti giu per le spalle la pioggia e passare per tutta la colonna dorsale e venire ad irrigarti il.....! era un grande affare e non mi son mai trovato a peggio. Per ora levato il sonno ho appetito e non mi sento nulla. Porco governo, non mandarci nè tele per baracche, nè darci assi per cuoprirle, nè volere che ci si allontanasse dal campo per andare in una vicina loggia ed ivi star tutti pronti, come hanno accordato oggi. Era piovuto tutto il giorno avanti, e non so dirti come fossero inzuppati il terreno, le capanne e quella poca di paglia. — E poi si affonda fin sopra i malleoli perchè in questi piani non vi sono scoli. Ti confesso che stamani avevamo certi musi da