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miei avvertimenti circa il lasciarsi guidare dai suoi cari, nè s’innamori prima che voi l’abbiate assicurata poter esser felice con l’uomo che Dio le avrà presentato si per le qualità fisiche che morali. L’Ersilia oramai è promessa. Ma pensate che è meglio avere il dolore di rinunziare ad un amore mal collocato, piuttosto che essere infelici per sempre. Evandro pure, se scanserà i pericoli della guerra, aspetti a tor moglie d’essere in grado di poterla mantenere coi figli, senza soccorso di dote o d’altro, nè guardi alla bellezza soltanto. Allora godetevi le dolcezze che l’amore solo può dare a chi sa delibarlo, separatevi dal buon prete che vi avrà fatto felici colle sue cure, ma non cessate di riguardarlo come padre nei vostri bisogni. Nel praticare osservate di farlo con persone dabbene e ricordatevi l’antica massima di trarre amicizia con chi è soltanto più di voi. I nostri cari Genitori, se invecchiando andranno incontro ai mali della vecchiaia, sappiateli compatire, amateli ricordandovi quanto essi si son meritati questo nostro amore con ogni sorta di cure, di afflizioni, di sacrifizi. Nulla risparmiate per assisterli, nè lasciate mai che altri chiuda loro gli occhi moribondi. Debba pure uccidervi il dolore non togliete ad essi questa estrema consolazione. In quel punto rammentatevi qualcuno di voi di dar loro un bacio per me per ricordar loro che anche di là un figlio li aspetta. Nelle vostre gioie e nei vostri dolori ricordatevi di me, e ricordatemi qualche volta a quelle persone che voi sapete essermi state care, che son ben poche. Voi, o miei Genitori, ricorrendovi io alla memoria, ciò che sarà spesso, forse più spesso di quello che vorrei, beneditemi e pregate per me Colui che esaudisce sempre la preghiera dei Genitori. Se la patria serberà in qualche monumento i nomi dei morti per la sua libertà, fate non vi manchi il mio, sebbene poco stimi i monumenti, io, morto in quella terra inzuppata di un tal sangue generoso e valoroso che i posteri avranno involontaria riverenza calcandola col piede che noi colla nostra vita avremo loro sciolta dalle infami catene.

Ricevete il bacio estremo di chi è vissuto amandovi, di chi morendo vi manda, dal fragore della battaglia e dal dolor della morte l’estrema parola. Addio a quel momento che deve, o per sempre dividerci, o ricongiungerci eternamente in una vita migliore.

Il vostro caro Alarico.