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mento tutti i diritti e i doveri della civil convivenza.... Ma abbiano sempre presente, che anche in mezzo al popolo il sacerdote deve serbare integro il suo augusto carattere di ministro di Dio, essendo egli posto a capo dei fratelli animarum causa1; qualsivoglia maniera di occuparsi del popolo, a scapito della dignità sacerdotale, con danno dei doveri e della disciplina ecclesiastica, non potrebbe essere che altamente riprovata»2.

Del resto, Venerabili Fratelli, a porre un argine efficace a questo fuorviare d’idee e a questo dilatarsi di spirito d’indipendenza, colla Nostra autorità proibiamo d’oggi innanzi assolutamente a tutti i chierici e sacerdoti di dare il nome a qualsiasi società che non dipenda dai Vescovi. In modo poi più speciale, e nominatamente, proibiamo ai medesimi, sotto pena pei chierici d’inabilità agli Ordini sacri e pei sacerdoti di sospensione ipso facto a divinis, di ascriversi alla Lega democratica nazionale; il cui Programma fu dato da Roma-Torrette li 20 ottobre 1905, e lo Statuto, pur senza nome dell’autore, fu nell’anno stesso stampato a Bologna presso la Commissione provvisoria.

Sono queste le prescrizioni, che, avuto riguardo alle condizioni presenti del Clero d’Italia, ed in materia di tanta importanza, esigeva da Noi la sollecitudine dell’Apostolico ufficio. — Ora altro non Ci resta, che aggiungere nuovi stimoli al vostro zelo, Venerabili Fratelli, affinchè tali disposizioni e prescrizioni Nostre abbiano pronta e piena esecuzione nelle vostre diocesi. Prevenite il male dove fortunatamente ancor non si mostra; estin-

  1. S. Greg. M. Regul. Past. Pars. II, c. VII.
  2. Ep. Encycl., 8 Dec. 1902.