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lesi producono un documento dell’anno 999 scritta in Castello Petroso, cioè Pierosara, in cui si nomina Ademaro Duca, e Marchese ignoto al Muratori. Nell’anno 1115 la Contessa Matilde trasferì il pieno dominio tanto del Ducato di Spoleto, quanto della Marca Camerinense, e Fermana alla S. Sede. Questa Marca fu chiamata anche Marca di Guarnieri, come crede il Muratori1. Io glie ne darò una prova presentemente. Nell’appendice de’ documenti autentici stampati dal Colucci sopra le memorie di Pierosara2 se ne legge uno, che dice: anno Dominice incarnationis mille c. XXIII mense Junius indictione prima regnante Enrigo Imperatore et Guarnerius Marchione. . . damus, tradimus, atque transactavimus in servo servorum Dei in ipso monasterio beato sando Victore quod est positum et est edificatus in fundo Vicioriano territorio Camerino. Ottone da Sanbiagio narrando l’assedio, che Federico pose a Milano nel 1158 ci fa sapere, che in una sortita i Milanesi Wernherum italicum marchionem praestantissimum cum multis aliis occiderunt, de cujus nomine dicitur adhuc Werneri Marchia.3

La Marca Anconitana cominciò nel 1198, come dimostra il Peruzzi4. Il Pontefice Innocenzo III investì di essa Azzo VI di Este nell’anno 1208, come si rileva da una carta prodotta dal Muratori5, in cui espressamente si nomina magnificus, et inclitus vir Azo Dei, et APOSTOLICA GRATIA Estensis, et Anconitanus Marchio. Questi forse per goderla in pace, o per essere protetto, chiese ed ottenne da Ottone IV Imperadore nel 1210 l’investitura. Fu data in Chiusi, e vi sono specificate queste Città6, cioè Ascoli, Fermo, Camerino, Umana, Ancona, Osimo, Jesi, Sinigaglia, Fano, Fossombrone, Cagli, Sassoferrato, e la Rocca dell’Appennino, e perciò l’Ariosto disse7



  1. Dis. v. de Ducib.
  2. Antic. Pic. T. 2. p. XIV.
  3. In Chron. c. x. Rer. Ital. T. VI.
  4. Dis. Anconit. p. 265.
  5. Antiq. est. p. 383.
  6. Pigna lib. 2.
  7. Cant. 3. v. 3.