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tentione MARCHIAE FIRMANAE inter Ascherium, et Sarilionem, in qua prœvalens Sarilio interficit Ascherium, et obtinuit MARCHIAM. Nell’anno 1078 giusta gli atti del Concilio Romano furono scomunicati tutti i Normanni, qui invadere terram S. Petri laborant, videlicet MARCHIAM FIRMANAM, et ducatum Spoletanum1. Roberto Guiscardo Duca de’ Normanni essendosi portato in quest’anno a Roma, ed essendosi gettato ai piedi di S. Gregorio VII gli prestò giuramento di fedeltà, e si riservò quella parte già occupata della Marca fermana con Salerno, ed Amalfi; ed il Papa assolvendolo dalle Censure, e dandogli l’investitura del Puglia, della Calabria, e della Sicilia, come l’aveva ricevuta dagli antecessori Niccolò, ed Alessandro gli soggiunse: de illa autem terra, quam injuste tenes, sicut est Salernus, et Amalphia, et pars Marchiæ Firmanæ, nunc te patienter sustineo. Ecco l’epoca, in cui gli Agri Adriano, e Pretuziano: cioè quel tratto di paese, che cominciando dal fiume Pescara giungeva sino al Tronto, perdette il nome di Piceno, e di Marca, ed assunse quello di Abruzzo ultra, che sino a dì nostri ritiene.

In quest’epoca stessa si trova nelle carte antiche la Marca Camerinese, ed i suoi Marchesi sono i Duchi di Spoleto, ch’erano ancor Marchesi della Marca Fermana. È comune il parere de’ dotti, cioè del Muratori, e del Berretti, e di altri, che la Marca di Fermo, e quella di Camerino fosse la stessa, e differisse pel solo nome. Imperocchè il Duca di Spoleto era Marchese di Camerino, e di Fermo, e que’ Marchesi, che egli destinava al governo di Camerino, e di Fermo, erano da lui dipendenti. Nelle pergamene dell’Abbadia di S. Vittore di Chiusi situato nel distretto di Pierosara riportate dal Benedettoni2 si trova, che Fabriano, la Genga, ed altri paesi erano in tal tempo situati in Ducatu Spoletano, e gli annalisti Camaldo-


  1. Labb. Concil. T. X
  2. Antic. pic. t. 2.