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briano, ed Arcevia? Camerino non ne conta ottanta per credere, che la provincia de’ Castelli situata sopra la Pentapoli, fu la Galla montana?

La voce Pentapoli è composta da due parole greche, che significano cinque Città. Col tempo la Provincia Pentapoli distese i confini. Impecocchè nel Sinodo Romano celebrato nel 680 sotto il Papa Agatone, gli atti del quale furono poscia inseriti nel sesto Concilio Costantinopolitano, i Vescovi di Rimino, di Pesaro, di Fano, di Numana, di Osimo, di Ancona tutti uniformemente chiamano sè stessi Vescovi Provinciæ Pentapolis. Ludovico Pio confermando le donazioni fatte alla chiesa da Pipino, e da Carlo Magno, pone molte Città nella Pentapoli. Ecco le di lui parole secondo l’edizione, che fece fare del di lui diploma Mons. Marino Marini1. Similiter et Pentapolim, videlicet Ariminium, Pisaurum, Fanum, Senogalliam, Anconam, Ausimum, Hesim, Forum Sempronii, Montemferetri, Urbinum, et Territorium Balnense, Callem, Luciolis, et Eugubium cum omnibus finibus, ac terris ad easdem civitates pertinentibus. Queste Città non eran più degli Imperatori Greci, ma erano passate in mano dei Longobardi. Pippino Re di Francia le ritolse al Re Astolfo, mandò Fulrado Abate di S. Dionisio co’ deputati del Re Astolfo per la Pentapoli, e per l’Emilia, come narra Anastasio Bibliotecario, per ricevere le chiavi delle Città, e portatosi in Roma le depositò nella confessione di S. Pietro, e gli donò le città, cioè Ravennam, Ariminum, Pisaurum, Concam, Fanum, Cesinas, Senogallias, Aesis . . . Montem feltri . . . Urbinum, Callis, Luceolis, Eugubium etc. Siccome i Longobardi divisero l’Italia in Ducati, così chi sa dire quanti ducati costituirono colla Pentapoli, che loro fu ritolta, e poscia donata con tal nome alla S. Sede? Anastasio Bibliotecario nella vita di Anastasio I. nomina il Ducato Fermano, Osimano, Anconitano, e dice, che


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