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delle Città d’Italia dopo la sconfitta de’ Goti rimasero scheletri per la guerra, per la fame, e per la peste, le quali tre cose non per una sola volta, ma per più volte le afflissero. Penso dunque, che tutte le Città, che descrissi, rimanevano in piedi nell’anno 553 dell’era Cristiana, ma che erano ridotte ad immagini, ed ombre di Città, perchè vicino ad esse si accamparono gli eserciti de’ Goti, perchè vicino ad esse si accamparono gli eserciti de’ Goti, e dell’Impero Romano, e succedette la sconfitta di Totila.

Il P. Scevolini nella storia di Fabriano1, e gli autori delle cronache manuscritte di Sassoferrato credono, che Sentino fu distrutto da Desiderio Re de’ Longobardi l’anno 774, e si fondano nella seguente lapide, che dicono essere stata ritrovata nel fiume Sentino l’anno 1553.

Mandan. Desider. Longobardorum Rege
Ob spret. imperium vastata Sentin. Civit.
Anno Christi CCCCCCCLXXIIII.


Ma dove andò questa lapide, che ora più non si trova? Chi la fece erigere? In qual luogo fu posta? Non ho letto mai nelle Storie, che coloro, che distrussero la Città sino da’ fodamenti, poscia vi erigessero una lapide, e lessi soltanto, che alcuni fecero seminare il sale sopra le rovine. Io non osservo in questa alcun carattere di verità, e sono certo di non errare, se la giudico falsa. Le giuste congetture, che in appresso addurò, vogliono, che io creda o distrutto affatto Sentino a’ tempi di Desiderio, o che rimaneva un’ombra di Città, e che fu soggetta al duca di qualche Città vicina, come appunto Faleriona Picena era soggetta in tal tempo a Trasburno Duca della Città di Fermo, come ci testifica la seguente lapide riportata dal Muratori2, la quale vale moltissimo per fissare l’epoca del regno di Desiderio Re de’ Longobardi. Il Muratori fissa il principio3 del di lui regno nell’anno 757 prima dei 21. Marzo, ed il Pagi nell’an-


  1. Pag. 7.
  2. Thes. veter. inscript. p. 1657. n. 7.
  3. Antiq. medii aevi p. 752.