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lace1 pone Ancona fondata da’ Siculi nell’Umbria; post Daunitas est Umbrorum gens, et in ea Ancon Urbs. Si raccoglie poi, che questi Umbri furono cacciati da’ Pelasgi, che secondo Dionisio di Alicarnasso si unirono cogli Aborigeni per espellere i Siculi dalle parti Romane. Imperocchè Silio ci accerta, che questi Pelasgi dimorarono nel Piceno, che Aso fu loro Re, che lasciò il suo nome al fiume Aso, che rimane nella Marca Fermana.2
Est qui Picenae stimulat telluris alumnos |
Il Colucci, ed altri autori moderni non vogliono questo dominio de’ Pelasgi nel Piceno; ma io credo più a Silio, che ad essi. Alcuni scrittori pretendono, che Silio parli di Ascoli, e questi sono l’Andreantonelli, il Lancellotti, e l’Appiani. Altri poi, cioè Pietro Grizio, Baldassini Seniore, e Juniore, ed Antonio Grizzi vogliono, che Silio parli di Jesi, e dicono, che il Re Aso la fondò, e diè il suo nome al fiume Esi. Io poi dimostrai nel mio Plinio illustrato3, che Silio non parla nè di Ascoli, nè di Jesi, ma del Piceno, e che non si può sostituire Aesinos ad Asylos , perchè il metro del verso non sarebbe giusto, e mancherebbe il dattilo pel quinto piede, mentre la prima sillaba di Aesinos è lunga, essendo dittongo. Mi fu detto, che era pronta una Dissertazione per impugnare quello, che dissi sopra tal punto. Non so il motivo però, per cui non fu stampata, ed io non mai l’ho veduta.
Che i Pelasgi abbiano abitato nel Piceno, e nella Gallia togata, si rileva dallo stesso Plinio. Nel medesimo libro4 dice: Etruria est ab amne Macra, et ipsa mutatis saepe nominibus. Umbros inde exegere antiquitus Pelasgi, hos Lydi, a quorum rege Tyrreni, mox a sacrijico ritu, lingua Graecorum