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Ma il Macci asserisce chiamarsi Maurotta a superatis Mauris, e rimetto il lettore al di lui libro de bello Asdrubalis, se brama più distinte notizie. Troverà in esso, che il sepolcro di Asdrubale fatto per ordine de' Consoli, e di Lucio Porcio, e visitato dagli antiquarii, e viaggiatori, rimane in un monte presentemente detto di Asdrubale. La mole del sepolcro è intiera, e l'architetto di essa fu P. Fuficio, come narra l'iscrizione. Dopo la Marotta esisteva un Pago chiamato AD PIRVM FILVMENI VII. Sarebbe stato distante secondo la tavola otto miglia dal Metauro, ma poco conto può farsi delle miglia, che essa segna, come dissi nel Plinio illustrato. Il nome è greco, e l'Itinerario di Antonino Pio lo chiama ad Pirum

Ab Heluillo Anconam M. P. L. sic
Ad Calem M. P. XIIII
Ad Pirum M. P. VIII
Senogallia M. P. VIII
Ad Aesim M. P. XII
Ancona M. P. VIII

Secondo questo sarebbe rimasto lontano otto miglia da Sinigaglia, e la ragione mi fa credere, che questo vico rimaneva nelle sponde del fiume Cesano. Imperocchè in esse era situata la strada, che dovevan fare i Sentinati, gli Albensi, i Suasani, e gli altri, che abitavano ne' monti, se volevano andare al Mare, e portarsi a Fano, a Sinigaglia, ad Ancona. Siccome da Suasa al mare, e che era la città più vicina, vi rimane la distanza di tredici miglia, così nella foce del Cesano vi dovevan essere Osterìe, ed Alberghi per dar ricovero ad essi. Questa è quella strada, come dissi, che prese Narsete per andare contro Totila, che sconfisse, e questa è quella, di cui così parla Procopio: ommisaque via Flaminia ad laevam tendit. Il Fabri presso il Colucci1


  1. Anti. Pic. T. 15. p. 231.