Pagina:Piceno Annonario ossia Gallia Senonia illustrata Antonio Brandimarte 1825.djvu/136

120

stointricato punto nel Tomo I. della raccolta di lettere inedite del Muratori, in una annotazione della lettera prima p. 128. colla stessa ambiguità, e dubbiezza. Ma la baldanza di alcuni intenti a discreditare la loro Patria, come egli dice, l’indussero a fare una Dissertazione, con cui dimostra, che l’esistente Urbino è il Metaurense. La mandò al Colucci, che l’inserì nel Tomo nono delle Antichità Picene. Questi fece ad essa alcune osservazioni, col promovere dubbj atterrò tutte le ragioni del Lazzari, e concluse, che l’Urbino presente è l’Ortense, e che s’ignora il sito dell’Urbino Metaurense.

Rimase dunque indecisa la questione, perchè il Cluverio, Cellario, Olstenio, Arduino, Olivieri, Lazzari, Colucci, e tanti altri collocarono i due Urbini ne’ luoghi, che di sopra accennai, e perchè li cercarono intorno al Metauro. Non considerarono, che non vi è ragione alcuna, perchè entrambi dovessero esistere intorno a tal fiume. Non rivolsero i loro sguardi all’Umbria cismontana, e non considerarono, che le Città omonime per lo più sono collocate in diverse Provincie, e che per non confonderle si dava loro un’aggiunto v: g: Alba Picena, Alba longa, Asculum Picenum, Asculum Apulum. Se poi erano situate nella stessa Provincia, non rimaneva una appresso l’altra, ma in molta distanza tra loro: v: g. Cupra Marittima era assai distante da Cupra Montana, i Tifernati Tiberini erano molto distanti da’ Tifernati Metaurensi, come in appreso dirò. Si deciderà subito dunque la lite, se si dimostrerà, che un’Urbino rimaneva nell’Umbria cismontana, che era porzione della Sesta Region dell’Italia. Questo ora mi accingo a fare confessando sinceramente di aver avute le notizie dall’erudito Sig. Cav. Francescantonio Frondini di Assisi mio Amico, il quale anche le somministrò al P. Ab. di Costanzo, che pubblicolle nel libro intitolato Disamina degli scrittori . . . riguardanti S. Rufino.

Lungi sette miglia di Assisi, e dietro a piccoli colli vi è un’amena vallata non lungi dal Castello di Col-