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la parte di Montenuovo, e nel territorio di questa terra in distanza di circa due miglia da essa in una vasta pianura. Era lontana circa le dieci miglia dal mare, e circa le sei da Montalboddo. Quivi si osservano avanzi di mura, ed i terreni sono ripieni di frammenti, e rottami di fabbriche. Il Cimarelli, ed il Brunacci riportano le antichità quivi trovate.

La polizia del governo di questa Città fu come quella delle altre città picene, e lo rileviamo dalle lapidi. In Montenuovo presso la casa Verdini rimane la seguente.


BALNEVM REIP. VETVSTATE COLLAP
SVM EX LIBERALITATE CIVIVM ET EX
TITVLIS EXTRA ORDINARIIS POST SE
RIEM ANNORVM......
AELIVS REDVCTVS CVR. R. P. SVA
INDVSTRIA ABSTINENTIAQ. RESTI
TVIT OB QVAM REM ORDO ET CI
VES EIDEM CVR. STATVAS PONEN
DAS DE SVO CENSVERVNT

Il Colucci1 riporta la seguente

Q. PRAECIO. Q. F. POL. PROCVLO
EQVO PVBL. AVGVRI II VIR. DESIGNATO
MVNICIPES. QVOD. HONORE ACCEPTO
Q. PRAECIVS HERMES FILIO PIISSIMO P S. F
CVIVS DEDICATIONE VIRIS ET MVLIERIBVS
EPVLVM DEDIT. L. D. D. D.


Un’elegante iscrizione, che conservasi in Montalboddo riferita dal Doni2, dal Muratori3, e dal Morcelli4 ci ricorda un legato, che fu lasciato a favore di una scuola de’ Fabbri, che era in Ostra. Orfio Ermete ordinò à suoi Eredi, che pagassero sei mila se-

  1. Tom. 6. p. 45.
  2. Clas. 2. n. 71.
  3. p. 3016.
  4. de Stil Latin. inscrip. lib. 1. c. 4. p. 154.