Qualcuno però può riprendermi, e dirmi, che le mie asserzioni sono troppo franche, perchè una Città chiamata Pitino rimaneva ne’ Vestini, e che questa probabilmente fu il Pitino Mergente. Plinio1 dice: in agro Pitinate trans Apeninum fluvius Novanus, omnibus solstitiis torrens, bruma siccatur. Or l’Arduino crede, che questo questo fu il Pitino di Tolomeo, che non molto restava lontano da Amiterno, e che il di lui nome, e rovine rimangono circa due miglia lontane dalla Città dell’Aquila di Abbruzzo nel luogo chiamato Torre di Pitino secondo i detti dell’Olstenio. Il Cellario asserisce, che Pitino fu di là degli Appennini, che il Cluverio lo colloca presso la sorgente del fiume Vomano ora chiamato Umana, e che l’Olstenio conferma, che i di lui ruderi sono lungi tre miglia dalla Città dell’Aquila. Secondo queste asserzioni il Baron de’ Bimard crede, che il Pitino Mergente fu ne’ Vestini, ed il Pitino Pisaurense presso Macerata Feltria. Il Colucci poi2 sostiene, che ambedue i Pitini furono nella sesta region dell’Italia, perchè ivi furono collocati da Plinio, e perchè le lapidi, che parlano di essi, furono trovate non ne’ Vestini, ma nelle Città della sesta regione. Fin qui ha una evidente ragione Segue poi a dire, che il passo di Plinio è scorretto, che il fiume Novano non fu mai conosciuto dagli antichi, e che deve essere il Vomano, ed al Pitinate sostituisce Peltuinate, perchè Plinio quando descrive la region de’ Vestini3 pone i popoli Peltuinates, e non mai Pitinates: Vestinorum, Angulani, Pinnenses, Peltuinates etc. Se esistevano i Pitinati, Plinio non poteva preterirli, e quindi corregge Plinio con Plinio stesso, e vuol che si legga in agro Peltuinate. Rispondo: quante Città non ommisero Strabone, e Tolomeo? Si possono tacciare di somma dissattenzione? E perchè di questa si ha da accusare Plinio, se nella sua geografia ne lasciò qualcuna, come
- ↑ Lib. 2 c. 3.
- ↑ Antic. Pic. T. 8. p. 25.
- ↑ Cap. XI. lib. 3.