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vodi Pesaro non potè trovare il sito di Pitino Pisaurense, perchè nel corso di detto fiume non trovasi alcun rudero. Dove sarà stato? Rispondo vicino al fiume Pisauro, ed era bagnato dal fiume Apesi, che si scarica nell’Isauro, come ce lo attesta Lucano,1 il quale perciò lo pone fra i celebri fiumi d’Italia, forse, perchè bagnava Pitino.

Crustumiumque rapax, et junctus Isapis Isauro.

Questi autori cercano ambedue i Pitini intorno al fiume Foglia, e non considerano, che non vi è alcuna ragione di ivi cercarli. Cupra marittima era assai distante da Cupra Montana, i Tifernati Tiberini erano assai lontani da’ Tifernati Metaurensi, gli Urbinati Ortensi erano assi lungi dagli Urbinati Metaurensi. Perchè duqnue i due Pitini dovevan esser vicini, e situati in poca distanza dal fiume Pisauro?

Se presso Macerata fu il Pitino Pisaurense, ove sarà stato il Pitino Mergente? Fu in quel luogo, ove l’Olivieri, il Colucci, ed altri collocano Urbino Metaurense. In succinto dirò quello, che sarò per riferire quando parlerò di Urbino. Nell’anno 1734 furono scoperti degli avanzi di una distrutta Città vicini a quel luogo, in cui il fiume Candiliano si congiunge al fiume Burano. L’Ab. Gentili, che li osservò, congetturò, che potessero essere di Urbino Metaurense, e vide, che questi erano a Ponente dell’Aqualagna. Sorsero subito i Letterati, e diedero addosso all’esistente Urbino, e dissero, che questo fu l’Ortense, e non il Metaurense, come erasi sino ad ora creduto. Io poi, che dimostrerò ove era Urbino Ortense, asserisco, che in tal luogo fu Pitino Mergente, e lo ricavo da quello, che essi scrissero, perchè, come mi protestai dal principio, non osservai il sito. Il Colucci2 riporta un frammento di lapide prodotta dal Muratori mandatagli dal Cardinal Passionei, e questo rimane in Abbatia Canonicorum Urbini prope Aqualagnam, come egli lo corregge.


  1. Lib. 2. Pharsal. v. 406.
  2. Antic. Pic. T. VIII. p. 8.