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loro esistenza dalle lapidi. In Pesaro esiste una lapide eretta ad Abeiena, che era Sacerdotessa di Pesaro, e di Rimini, e Patrona del Municipio di Pitino Pisaurense. Fu questa stampata dal Simonetti, dal Cluverio, dal Grutero, dal Fabretti, dal Baron di Bimard, e da altri. Ma l’Olivieri la produsse più correttamente di tutti gli altri, e da questo la prenderò. In essa è cancellato il nome dell’Imperadore, che concesse ad essa il giure dei figli, e l’Olivieri esaminando i vestigj delle rase lettere, crede, che fu di Commodo, il cui nome, come attesta Lampridio, per ordine del Senato fu tolto da’ pubblici monumenti.

ABEIENAE
BALBINAE
FLAMINICAE
PISAVRI ET ARIMINI
PATRONAE MVNICIPI
PITINATIVM PISAVRENTIVM
HVIC ANNO QVINQVENNAT
PETINI . APRI . MARITI . EIVS
PLEBS VRBANA PISAV
RENTIVM OB MERITA
EORUM CVI
IMP . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . .
IVS . COMMVNE . LIBERO
RVM CONCESSIT
L . D . D . D .


Il jus trium liberorum tanto celebrato dagli antichi, che Marziale ottenne da Domiziano, Plinio da Trajano per sè, per Vaconio Romano, e per Svetonio Tranquillo, difficilmente era conceduto dagli Imperadori, perchè molti allettati da tale speranza o non avrebbero presa Moglie, o non avrebbero proccurato di avere i figli. Marziale lepidamente avvisa a Tentone, che dopo aver presa moglie era andato a Roma per ottenere dal Principe il giure di tre figliuoli, che torni