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52 capitolo secondo.

Puttini sull’asino del mugnaio, al Boglia per la via di Castello. Presso Muzzaglio don Franco Maironi era uscito a dire: “Bel posto, eh, per un monastero!„ E donna Luisa aveva mormorato: “Troppo bello per gente inutile„. N’era venuta poi una gran discussione. Adesso dopo tanti anni, cose umane!, il figlio di Luisa, non ancor nato in quel tempo, sentiva il fascino del monastero.

“Ella non comprenderà„, riprese Maironi, “perchè non mi sia possibile di ritirarmi dal mondo senza un abito religioso, senza un voto. Questo dipende dallo stato dell’anima mia. Vede, io son venuto veramente per parlarle dell’anima mia. Immaginavo che circa l’altra cosa Ella mi avrebbe risposto come mi ha risposto. E parlarle dell’anima mia mi è tanto difficile! Non riesco a comprender bene me stesso. Se penso una cosa di me mi vien subito in mente qualche ragione di pensarne l’opposta. Bisogna che Lei mi aiuti, don Giuseppe. Soffro, sa; e Lei ha voluto bene, non è vero, al povero papà e alla povera mamma?....„

Dicendo queste ultime parole sorrise un poco d’un sorriso tanto triste che passò il cuore a don Giuseppe. “Sì sì„, diss’egli, “tanto!„ E tacque, esitando ancora a recar consiglio e conforto per un’ultima resistenza dell’umiltà sua nativa.

“Mi dica„, incominciò finalmente sotto voce