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senza traccia. 447

“Sì„, rispose Piero, “ma nella seconda parte…„.

Rumore di remi e di voci. Una barca si appressava, passò lenta sotto il muro dell’orto. Ritornato il silenzio, Piero cinse d’un braccio il collo a don Giuseppe.

“Mi perdoni„, diss’egli, “preferisco non parlarne. Intendo della mia visione. Me ne sento anche indegno!„

“Una sola parola: Ella persiste a crederla soprannaturale?„

“Quello che m’appare oggi è che la visione sia soprannaturale in quanto si accorda con certe voci misteriose che mi hanno parlato di tempo in tempo, una volta; e in quanto mi addita una via di povertà, di penitenza e di preghiera. La credo anche soprannaturale in quanto mi addita un’azione futura, esterna. In quanto invece mi preannuncia dati avvenimenti, io non presumo niente, accetterò dalla mano di Dio quel ch’Egli vorrà. Ho però creduto debito mio di scrivere la visione. Sta già in un plico suggellato ch’Ella custodirà perchè si apra dopo la mia morte„.

Don Giuseppe sorrise, fece un gesto come per dire ch’egli morrebbe certamente prima.

“Ella sceglierà, in ogni caso„ soggiunse Piero, “la persona fidata che lo apra„.

Le ombre che il nome della morte sempre va-