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446 | capitolo ottavo. |
ciò che in coscienza don Giuseppe non aveva potuto ammettere.
“Mi perdoni„ uscì a dire il vecchio prete, “se ardisco farle una domanda indiscreta. Nella Sua visione, c’era questa idea?„
Mai non erasi accennato fra loro alla visione dopo il giorno doloroso e solenne. Nè don Giuseppe si era più avventurato a parlarne, nè Piero vi aveva alluso.
“No„ diss’egli, “quest’idea è frutto di un lungo lavoro mentale e si è ora come rinvigorita in me di sentimento cristiano perchè io penso che realmente la confisca della terra a beneficio di pochi sia una cosa ingiusta e che se si formassero dei nuclei così ordinati sarebbero elementi di risanamento sociale. Ma per me si tratta solamente di dare il mio ai poveri non a caso, di darlo secondo un’idea di giustizia. Ho avuto in mente un mese fa di spogliarmi, senza sentimento religioso, per una giustizia particolare, come Le ho raccontato. Adesso comprendo che non era cosa ragionevole e che faccio meglio a spogliarmi per una giustizia generale. La visione non riguarda che il mio avvenire dopo la rinuncia„.
“Mi pare„ osservò don Giuseppe, timidamente, “ch’Ella mi accennasse a due parti distinte della visione„.