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in luminae vitae. | 399 |
ripeteva parole dell’ammalata. Essa ne aveva quindi parlato sempre meno e finalmente non più. Nel pomeriggio della domenica, con la febbre a 39.5, aveva, dopo un lunghissimo silenzio, domandato improvvisamente, con intelligenza piena, di vedere i genitori, il marito e don Giuseppe Flores. “Povera signora, avrebbe voluto venire fuori dello Stabilimento, in qualche casa vicina, ma io proprio, considerando il grado della febbre e altre cose, non ho creduto di consentire. Stamattina è ritornata su questo punto. Bastò, poveretta, che quel sacerdote, un santo anche lui, le dicesse di offrire il suo desiderio al Signore per i suoi peccati; ha subito risposto di sì, di sì e che ne ha tanti„.
Piero strinse convulso la mano al Direttore, che uscì, volle andar egli stesso in cerca di don Giuseppe.
Rimasto solo, il giovine si sforzò di fare attenzione alle cose esterne per dominarsi. Si accostò a una finestra. Faceva già caldo, fuori le cicale cantavano nel gran sole, nella gran tristezza delle campagne deserte. Quando si sentì più sicuro di sè, Piero si avvicinò all’uscio, lo aperse un poco aspettando il noto passo di don Giuseppe. Che mai, che mai gli voleva dire don Giuseppe? Stette in ascolto.
Silenzio.