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394 capitolo sesto.

Uscito l’albergatore, rilesse. Scriveva la marchesa, così:


Domenica ore 7 p.

Carissimo Piero,

Il direttore telegrafa a papà: — Condizioni fisiche aggravate. Ora, perfettamente lucida, chiede vedere genitori, marito, don Giuseppe Flores — Noi partiamo subito. Don Giuseppe ci raggiungerà questa notte.

Prega!

La Mamma


Piero si strinse i pugni sugli occhi, tanto forte che le braccia gli tremarono. Dopo due minuti scostò e alzò lentamente i pugni, fissando il lume, ansando. Poi, come per uno scatto improvviso di volontà raccolse le sue robe a precipizio, a precipizio discese, chiamò il vetturale, commise all’albergatore di scusarlo presso i signori Dessalle, dicendo che un richiamo dalla città lo aveva costretto a partire così. E saltò nella carrozzella pronta davanti alla porta dell’albergo.

Giù giù nelle tenebre, al trotto di una brenna, sopra un biroccino sconquassato, accanto a un