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384 | capitolo sesto. |
“Ma non posso„, diss’egli “lasciarla così!„ E soggiunse teneramente: “Vieni, vieni, forse un giorno...„.
“Forse un giorno...?„ diss’ella, in un lampo di dolcezza e di amore.
“Forse un giorno ci sarà fra noi quella concordia di anime che può giustificare una unione stretta.„
Esprimeva egli il proprio intimo pensiero oppure lo avevano quelle apprensioni vaghe tratto più in là? Jeanne tornò ad oscurarsi, mormorò scuotendo incredula il capo:
“Pietà„.
Egli si guardò attorno, si chinò, le pose sui capelli un bacio e sussurrò:
“No, cara, speranza„.
Ella piegò la testa per prendere quanto poteva del bacio, un fugace lume di beatitudine le si diffuse sul viso.
“Se è vero„, disse, “che lo speri, resta fino a domani. Altrimenti penserò che non è vero„.
Egli aveva respirato i soffici, morbidi, fragranti capelli, la dolce offerta, e gliene tremava il cuore. Rispose con voce malferma:
“Resterò„.
Jeanne si alzò in piedi, fece “grazie!„, mise un lungo sospiro, guardò Piero come talora