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354 | capitolo sesto. |
“Senta, mamma. Per tutto questo c’è tempo a pensarvi. Adesso Le vorrei domandare di una cosa molto antica. Nei primi anni del Suo matrimonio, avrebbe Lei mai udito parlare in casa Scremin di una grossa lite che i vecchi Maironi avrebbero vinta contro l’Ospitale Maggiore di Milano?„ “Io?„ fece la signora, trasognata.
“Sì, Lei. Ci pensi bene„.
Ci pensò e rispose:
“Non saprei„
Appena ebbe risposto così, ricordò di avere udito il suocero Scremin parlare delle ricchezze di casa Maironi come di roba male acquistata, male sottratta a un Istituto pio.
“Aspetta„, diss’ella. “Forse„.
Le balenò il sospetto di essere stata imprudente e soggiunse: “No, non so„.
Piero si tenne sicuro ch’ella sapesse.
“Ho trovato qui una lettera dell’avvocato Marchiaro„ diss’egli. “Questo sì, lo sa?„
Questo non lo sapeva davvero.
“L’avvocato Marchiaro„, riprese Maironi, “mi scrive che ha negoziato con Carlo Dessalle un mutuo per papà, grossissimo; che per il momento le trattative sono interrotte e che vorrebbe riprenderle offrendo la mia firma. Ora io non potrei