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ab ovo. | 3 |
cerca là, niente uovo. Andò alla finestra e chiamò il cocchiere che stava ripulendo finimenti nel cortile. Mentre colui saliva ella si affacciò alla buia scaletta di servizio per chiamar la guattera, vide qualcuno nell’ombra, lo credette il cocchiere e gli domandò bruscamente: “Gavìo tolto un ovo?„ “Mi, signora?„ rispose colui, timido. “Mi no so gnente de ovi„. Allora la marchesa lo giudicò un accattone, gli gittò un brusco “No ghe xe gnente!„ Quegli replicò ch’era il giardiniere vecchio. “Oh, ben, spetè„. E la vecchia dama ricominciò la sua caccia all’uovo.
Nessuno aveva preso l’uovo, nè la guattera, nè il cocchiere, nè la cameriera. La marchesa andò in cerca del fattore che di solito dopo mezzogiorno pigliava un caffè in cucina. “Galo visto un ovo?„ “Un ovo, signora?„ Il povero fattore, non potendo negare di aver veduto un uovo durante la sua carriera mortale e non osando affermarlo in quel momento, rimase a bocca aperta. Intanto i cinque domestici, quale sulla scala, quale in una stanza, quale in un corridoio, quale in cucina, brontolavano soliloqui alquanto scorretti e l’uovo scomparso empiva la casa di sè.
“Per un ovo!„ fremeva il cocchiere, seccatissimo di aver fatto tante scale per niente: “e i tien carozza e cavài sti fioi de cani!„ Proprio in quel