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226 capitolo quarto.

compierlo senza bisogno di condizioni e di patti fermati prima. Non capiva, madama, che questa sua condizione era un’offesa? Madama non volle saperne di capirlo e tenne più duro che mai, cosicchè Zaneto non volle saperne alla sua volta di continuare il discorso.

Ora ella espose a don Giuseppe il suo piano, il messaggio ch’egli avrebbe dovuto portare a Zaneto; e, fedele all’abitudine sua della reticenza, non fiatò del suo tentativo diretto, della disfatta. Temeva che don Giuseppe, se sapesse, declinasse l’incarico o almeno lo eseguisse senza quella fiducia ch’è sempre una forza. Don Giuseppe guardava stupito e ammirato la vecchia signora della quale aveva creduto sino a quel momento che apprezzasse sufficientemente i beni terreni, che avesse un certo affetto alla proprietà e sopra tutto che sarebbe morta prima di lasciare la sua casa, la sua chiesa, le sue vecchie amiche, le sue abitudini. Ella che solo per affetto alla figliuola e per un’ascetica devozione all’ordine si era sempre governata da custode tenace degli interessi proprii, se ne stava lì confusa davanti a lui, lontana dal pensare di aver detto cose ammirabili come dal credere di aver parlato greco. Don Giuseppe non sapeva come avrebbe fatto a compiere la missione propostagli ma sentì, davanti a Dio, di non poterla rifiutare.