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eclissi. 165

questo sì, ma non nel Dio che mi hanno insegnato. Quello l’ho sepolto a Praglia. Era già mezzo morto dentro di me, anche prima: stavo però ancora nel vischio delle mie vecchie abitudini mentali. Chi sa, se tutti i cattolici fossero come un vecchio prete che conosco, non avrei perduta la fede. Anche lui, però! Mi dice che non devo giudicare la Chiesa cattolica da qualche centinaio di persone e io non sapergli rispondere che da tutta intera la Chiesa cattolica si va ritirando la vita, che tutto vi è antiquato, dalla parola del Vaticano a quella dell’ultimo cappellano di campagna! Una volta ho pensato: se venisse un altro San Francesco! Se venisse un altro Sant’Agostino! Adesso so che non verranno„.

“Mi dispiace„, disse Jeanne, “che tu abbia perduta la fede„.

“Perchè?„

“Perchè so quanto è triste di non avere dentro di sè niente di fermo, niente di assoluto„.

“Tu non hai niente, in te, di fermo?„

“Niente, tranne l’amore„.

“Non credi neppure che ci sia un’altra vita?„

“No„, rispose Jeanne, sospirando.

Tacquero entrambi. A un tratto Jeanne esclamò: “E la luna?„ Alzarono insieme gli occhi alla luna, quasi dubitando che l’eclissi fosse già pas-