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eclissi. 155

sarsi in buona compagnia nel boschetto o sotto le carpinate„.

Maironi pensò involontariamente che aveva udito dai “seccatori„ una simile parola detta per Jeanne, e non n’ebbe piacere. Intanto entrò il romano antico recando il caffè.

“Sapevo quello che Lei mi ha raccontato„, disse Jeanne. “Me lo ha detto questa sera, mezzo costernato, mezzo fremente, il signorino fiero della biblioteca. E ho capito che lo sapevano anche gli altri. Je les ai entendus dire en partant que j’avais les nerfs et que c’était l’effet de la crise.„

“Andiamo a piedi, eh?„ diss’ella poi. “Faccio scendere la carrozza alla stazione e ordino che ci raggiunga poi a ogni modo, arrivino o non arrivino„.

Diede le istruzioni al domestico e si alzò mentre dall’alto santuario del colle, bianco sul cielo sereno, suonava la gran voce solenne della mezzanotte. Poichè andavano a piedi era tempo di mettere il cappello e i guanti.

Maironi la seguì in sala, nella bella sala rettangolare onde il Tiepolo ha dipinto le due pareti maggiori, mostrandoci qua Ifigenia fra i carnefici e i principi dolenti, là gli equipaggi achei volti alle navi per l’imbarco. Era semioscura, odorata di héliotrope e di sigarette cubane.