Pagina:Piccolo Mondo Moderno (Fogazzaro).djvu/175


eclissi. 153

vagabondi della notte. Era magnifica con il suo arco di bellezza in giro alle tre fronti, via via dagli umili oscuri piani del settentrione al radiante chiarore del cielo sopra la città illuminata, al dorso dell’altura stretto fra le due carpinate lunghe, ai campi arati dormienti nella valletta del mezzogiorno, sotto la luna.

“Perchè non si resta qui?„ disse Piero con voce sommessa, come se le parole innocenti potessero tradire a qualche orecchio curioso il suo desiderio di un’ora beata in quel solingo incanto di marmi e di luna, fra le rose inquiete, accennanti un voluttuoso invito.

“Adesso si resta qui„, rispose Jeanne; e ordinato al domestico il caffè, la bevanda favorita di lei e dell’amico, si avviò verso alcuni sedili di bambù aggruppati in un angolo della terrazza.

“E poi si va„, diss’ella piano abbandonandosi riversa, con un sospiro, sulla poltrona bassa lambita dalle rose. Vide negli occhi di Piero un lampo che la fece rizzarsi di botto. “Com’è cattivo, Lei!„ diss’ella. “Io non ci penso mai„.

Egli protestò, acceso, che non era cattiveria di amarla con tutto il suo spirito e tutto il suo sangue, di...

Jeanne lo interruppe con un gesto, gli additò una finestra della villa, illuminata e aperta.