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eclissi. | 137 |
mani sul viso perchè gli amici pure si accaloravano. Come in un fascio di sarmenti imposto a coperte brage il calore si propaga con lento lavoro fino a che vi brillan sotto due, tre, quattro punti roventi e il fascio si slaccia, vi spesseggiano le faville, le fumarole, tutto vi bisbiglia, cigola, crepita, e se qualche spettatore impaziente vi accosta un fiammifero acceso, subito ne saetta ruggente la vampa acuta, così rumoreggiando quel gruppo inquieto, e avendovi l’uomo acido, pensoso della minestra, gittato il suo fiammifero acceso “o dentro o fora!„, Quaiotto scattò: “Domando la parola!„
Parlò con l’onda di grossa facondia che la Provvidenza versa nelle teste più vuote di ciascun partito politico estremo per cavarne salutare frutto di spropositi. Disse che nel Consiglio Comunale si poteva rappresentare una commedia ma che in una riunione privata ciò gli pareva fuor di luogo. Soggiunse, chiedendone scusa all’egregio dottor Záupa, che neppure la scena della commedia gli pareva scelta bene. Dimostrò che respingere con un voto di massima tutte le istanze per aumento di stipendi era impolitico e che sarebbe minor errore, in fin de’ conti, aumentar lo stipendio anche al segretario capo.
“Pulito!„ brontolò l’uomo acido, mentre altri esclamava: “E il bilancio? E il bilancio?„