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eclissi. | 127 |
a degli amici forestieri, in giardino un déjeûner di grasso e Maironi c’era„.
“Hm, grossetta„, fece Záupa, contrito e mite nel tempo stesso. “Ma è poi sicuro che abbia mangiato?„
“Pur troppo e ci fu scandalo„, rispose Soldini, “perchè il solito ortolano ne ha parlato a una turba di gente„.
“Capisce!„ esclamò il prete guardando Záupa.
“Non mi meraviglio„, disse Záupa. “Non conoscevo questo particolare, ma che l’uomo... da qualche tempo... sia cambiato e non in bene, ecco, non in bene... bisogna ammetterlo, bisogna. Anche il suo contegno nell’affare dei calzoni, andiamo!... Non va, ecco, non va! E tante altre piccole cose ci sono, tanti altri piccoli fatti spiacevoli, per cui, già, specialmente dato il carattere di certi colleghi, non si va avanti, non si va, ecco!„
Allora il cavaliere, premesso che deplorava privatamente gli scandali Dessalle ma che a suo avviso era pericolosissimo, inopportunissimo di servirsene contro il sindaco, ammise che la sua permanenza in ufficio era diventata un grave impaccio per tutti e spiegò che il dissenso fra lui e l’ottimo abate riguardava soltanto la via di uscita. Secondo lui il contegno del sindaco nel famoso affare dei calzoni significava desiderio di provocare una crisi. Maironi