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114 | capitolo secondo. |
nel deserto lo stridulo inno trionfale dello spirito moderno. E rievocava ogni cosa nel suo linguaggio colorito e fine, cercando similitudini bizzarre che gli atteggiassero a modo suo dentro la mente le cose vedute sì che s’incarnassero nella sua persona e gli appartenessero meglio. Poi si mise ad abbozzare il piano di un romanzo dove Praglia, venduta dal Governo, era comperata da un mistico polacco che vi raccoglieva delle dame isteriche per fondarvi nella meditazione e nella preghiera, una religione nuova.
“Quale?„ chiese Maironi.
“Non importa. Una religione nuova! Poniamo, se vuole, la religione mia, ch’è la religione del dubbio, una religione che invece di obbligarci a credere quello che non si può sapere, ci proibisce di negarlo e c’impone il dubbio, il quale è infinitamente più sapiente e utile della fede, perchè ci dispone a tutte le possibilità! Ed è anche più poetico!„
Maironi scattò con una violenza strana.
“No, no, sia tutto per o sia tutto contro! Neghi piuttosto! Dica che l’uomo creò Iddio perchè gli fece comodo! Oppure dica che il Dio della religione è una maschera del Dio vero e che Lei non vuole adorare le maschere! Oppure si ribelli, dica che Lei non si è obbligato a niente per avere il Suo corpo e il Suo intelletto, che i Suoi desiderii di vita