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112 | capitolo secondo. |
prima parola: “Non importa; mi dica che mi ama! Sì? Proprio? Combini di ritornare in città con noi.
“Udite questo, come è bello per un pozzo!„ "C’è posto!„ gridò Carlino dall’altro capo della sala. “Exercita purior!„
“Che vuol dire?„ domandò Jeanne a Maironi perchè il custode s’era piantato lì accosto. E udita la spiegazione osservò: “Non avrà pensato qualche frate che esercitando fuori di qui la mente, il cuore, tutte le attività buone sarebbe diventato più puro, più sano?„
“E questa, e questa?„ gridò Dessalle. “Una sirena. Dulcedine perdit!„
“Se la capisco bene, non è peregrina!„ esclamò Jeanne, vivacemente. Maironi tacque. Dessalle chiamò il custode, gli chiese di chi fosse l’affresco della Crocifissione.
“Di Bartolomeo Montagna, pittore vicentino„.
Dessalle volle che sua sorella e Maironi venissero ad ammirare il grande affresco. Vennero, lodarono assai scarsamente, con sorpresa e sdegno di Carlino. Il Cristo non piaceva loro affatto; nelle altre figure si vedeva l’epoca buona e non più.
“Ma guardate Maria, dunque! Per me ve lo dico subito, un’altra sola Maria in tutta l’arte che conosco mi ha commosso più di questa, la Maria di Van Dyck al museo di Anversa, che ha in grembo