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100 | capitolo secondo. |
e non tanto indietro da offender me. È antipatico, disgustoso!„
Si voltò a guardarlo. Il cruccio degli occhi dolenti, delle labbra serrate e sporte finì in un ritorno di dolcezza e di preghiera.
“Sì„, diss’egli, senza avvicinarlesi. “Disgustoso a me stesso, sopra tutto. La mia prima risoluzione era, guardi, cacciarmi in una cella di frate, per sempre!„
“Dove? Qui?„ fece la Dessalle, ironica. “Questa era la prima; e la seconda?„
Il custode rientrò facendo sonar le chiavi e disse che lo sposo della signora la desiderava. Sì Maironi che Jeanne sentirono cosa quell’uomo aveva pensato di loro. Alla signora ciò era indifferente. A Maironi parve aver dato un passo avanti nella via scura dell’abbandono di sè alla passione.
“Credevo che recitaste compieta„, disse Dessalle, un po’ brusco. Sua sorella gli rispose che infatto aveva provato lì dentro certa inclinazione a monacarsi e che Maironi aveva sentito una divina chiamata per il ministero di sacrestano del convento. Conoscendola incapace di coprir con affettate impertinenze le traccie di una emozione diversa, Carlino rise e ritornò agli amoreggiamenti fantasiosi col monastero, al piacere di crearvi con la sua immaginazione bellezze nuove per goderne