Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
nel monastero. | 93 |
“Lei non ha veduto ancora niente„, fece Maironi.
“Dio, questi sindaci come sono amministrativi! Niente, dice! Non ho veduto niente quando sono arrivato in carrozza perchè avevo paura di pigliarmi un malanno grazie ai capricci di mia sorella che vuole la pelliccia, ma vuole anche la pioggia e il vento; e sopratutto perchè mia sorella è stata insopportabile, mi ha torturato tutto il tempo accusandomi di un ritardo che poteva far crollare a quanto sembra, il cielo e la terra; ma ritornando a piedi adesso, ho avuto le coup de foudre. Capite, basta uno sguardo. La torre merlata e quella divina loggetta che vi si porge incontro lassù — già voi nemmanco l’avete vista! — come un saluto del genio dell’Abbazia, il quale non ha potuto partire coi frati; e quella bruna chiesa quattrocentesca, così larga e solida nella sua eleganza, assisa in alto sopra quella compagine quadrata di grandi pietre coricate e morte come volumi di teologi, di dottori e di Padri, mi han fatto battere il cuore, o almeno qualchecosa in quel posto, perchè mia sorella non è sicura che io ce l’abbia, il cuore, e quanto a me non ci tengo. E, capite, la massiccità — lasciate, vocabolo mio! — la massiccità toscana di questo zoccolo e di questa chiesa così legata con la toscanità di questo colle che di barbaro ci ha solamente la calotta di