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90 | capitolo secondo. |
Dessalle, e protestò con tanto sdegno, con tanto ardore che gli occhi di lei ebbero un sorriso dolcissimo.
“Non sono cattiva, sa, sono molto buona„, diss’ella facendosi un viso contrito, una boccuccia di bambina imbronciata, una voce dolente. “Solamente non so nascondere quello che sento. Non ho potuto nascondere la mia simpatia neppure quel primo giorno. E faccio male, ho sempre fatto male a tradirmi così perchè Lei è un superbo che vorrebbe conquistare per forza l’amore di una donna superba. Io invece sono umile e non Le piaccio„.
Non era la prima volta che la signora Dessalle si mostrava tanto audace con Piero Maironi. La prima volta ella gli si era mostrata così a villa Diedo, nel boschetto appartato che pende dal colle ai silenzi di una valletta deserta. Gli aveva detto che lo trovava tanto diverso da tutti, tanto migliore, ch’era felice di vederlo, ma che l’aspettazione delle sue visite la turbava sempre, che poi la sua presenza le metteva una soggezione grande e che osava dirgli tutto questo perchè lo sapeva un santo. Maironi, non conoscendola ancora, aveva giudicato che si trattasse di un capriccio, di una provocazione meditata e non dubitò di venire disprezzato per il suo riserbo. Vide poi che la signora non lo disprezzava punto, la conobbe fieramente sincera, fiera-