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nel monastero. 85

merlata di Praglia pensò che forse, chi sa, nel silenzio dell’antico monastero la voce divina gli si farebbe udire. Lo urtò improvvisamente fuori de’ suoi pensieri un fracasso di cavalli al gran trotto e di ruote sulla ghiaia. Una victoria che veniva dal monastero gli passò accanto, una voce nota gridò: “Maironi, Maironi! Ferma, ferma!„ La carrozzella si fermò, un giovinotto elegante, saltato dalla victoria, corse allo sportello. “Finalmente„, diss’egli con uno spiccato accento toscano! “Vede, signor sindaco, che improvvisata! Si è saputo che il nostro signore e padrone veniva a Praglia e noi che siamo i fedeli tra i fedeli, dietro! Ma si credeva di trovarlo qui ed eravamo un poco puzzled. Jeanne è al monastero. Io vado a occuparmi dell’igiene delle mie bestie, e ritorno subito. Mi dica un po’: Lei non ha ombrello e tiene anche abbassato il mantice della carrozza. Si piglierà un malanno con questa pioggerella fredda che in aprile dev’essere poi anche infetta di fermenti, credo!„

Maironi non s’era accorto affatto della pioggia. Al vedere Carlino Dessalle sentì, prima di udirlo, che sua sorella era a Praglia, ch’era venuta per lui, che tornar indietro era impossibile. Una fiamma gli divampò in cuore. Così, così Dio lo aiutava? Non era un irridere lui che si era proposto d’interrogarne la volontà nella pace del monastero e