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solenne rullo 521

«No xe vero, signora» esclamò il Padovano mentre gli altri applaudivano «che se vede la bestia?»

Erano venuti da Pallanza in barca e volevano ripartire subito ma Franco fece portare altre due bottiglie e il chiasso divenne così enorme malgrado la presenza di Luisa che l’albergatore venne a pregare, per amore de’ suoi Inglesi, di non far tanto «rabello.» Il Padovano gli snocciolò dolcemente una litania placida di vituperi padovani. Colui non capì, fece un risolino stupido e se n’andò.

I Sapienti eran venuti sul lago per godere anche loro una giornata di libertà prima di arrolarsi. Entravano tutti, meno il Caval di Spade, nello stesso reggimento. Bevvero al 9°. fanteria, alla brigata Regina, a tutti i «pistapauta» nazionali nel presente e nell’avvenire e discussero sul luogo e il nome della prima battaglia che si darebbe agli austriaci. Tutti i voti meno quello del Padovano furono per una «battaglia del Ticino». Il Padovano voleva una battaglia di Gorgonzola. «No sentì che nome militar? Battaglia di Gorgonzola erborinato. Asèo!»

Era scritto nel Libro del Destino ch’egli sarebbe caduto appunto nella prima battaglia, a Palestro, con una scheggia di granata nella coscia, combattendo da buon soldato a due passi dal colonnello Brignone. Quei giovani parlavano di battaglie con entusiasmo ma senza spacconate, parlavano della futura Italia dicendo alquante corbellerie, ma si