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48 | capitolo ii |
«Accetto» rispose Franco senza levar gli occhi dal giornale.
«Bene, caro» replicò la nonna, imperturbata. E soggiunse:
«Ho piacere che quella signorina vi abbia conosciuto; così, se mai sapeva di qualche progetto, sarà ben contenta che non se ne parli più.
«Contenti tutt’e due» disse Franco.
«Voi non sapete niente affatto se sarete contento. Specialmente se avete ancora le idee d’una volta.»
Udito questo, Franco posò il giornale e guardò la nonna in faccia.
«Cosa succederebbe» diss’egli «se avessi ancora le idee d’una volta?»
Non parlò stavolta in tono di sfida, ma con serietà tranqullla.
«Ecco, bravo» rispose la marchesa. «Spieghiamoci chiaro. Spero e credo bene che un certo caso non succederà mai, ma, se succedesse, non state a credere che alla mia morte ci sarà qualchecosa per voi, perchè io ho già pensato in modo che non ci sarà niente.»
«Figurati! fece il giovine, indifferente.
«Questi sono i conti che dovrete fare con me» proseguì la marchesa. «Poi ci sarebbero quelli da fare con Dio.»
«Come?» esclamò Franco. «I conti con Dio li farò prima che con te e non dopo!»
Quando la marchesa era côlta in fallo tirava